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Circolare 7091

Comparto e Area Istruzione e Ricerca – Sezione Scuola. Azioni di sciopero previste per la giornata del 13 novembre 2024

Comparto e Area Istruzione e Ricerca – Sezione Scuola. Azioni di sciopero previste per la giornata del 13 novembre 2024

Si comunica che per l’intera giornata del 13 dicembre 2024, è previsto uno sciopero generale proclamato da USB, con adesione di USB Pubblico Impiego e di FI-SI.

 

Premesso che, ai sensi dell’art. 3, comma 4, dell’Accordo Aran sulle norme di garanzia dei servizi pubblici essenziali e sulle procedure di raffreddamento e conciliazione in caso di sciopero firmato il 2 dicembre 2020:

In occasione di ogni sciopero, i dirigenti scolastici invitano in forma scritta, anche via e-mail, il personale a comunicare in forma scritta, anche via e-mail, entro il quarto giorno dalla comunicazione della proclamazione dello sciopero, la propria intenzione di aderire allo sciopero o di non aderirvi o di non aver ancora maturato alcuna decisione al riguardo. La dichiarazione di adesione fa fede ai fini della trattenuta sulla busta paga ed è irrevocabile, fermo restando quanto previsto al comma 6. A tal fine i dirigenti scolastici riportano nella motivazione della comunicazione il testo integrale del presente comma”.

 

Motivazioni

Contro la politica economica del Governo Meloni esplicitata nella manovra economica per il 2025; Contro il crescente coinvolgimento dell’Italia nei teatri di guerra tanto ad est quanto nel sostegno al genocida governo israeliano; Contro i progetti di riforma autoritaria dello stato, quali DL 1660, premierato e autonomia differenziata; Per forti aumenti salariali oltre il recupero dell’inflazione reale; Per una nuova indicizzazione che leghi i salari all’aumento reale del costo della vita; Per una vera politica di difesa e rilancio della Sanità Pubblica; Per una vera tassazione sui superprofitti di Banche e le compagnie energetiche; La cancellazione delle leggi che hanno introdotto precarietà e liberalizzazione, quali il nuovo codice degli appalti; per veri rinnovi dei contratti nazionali; Contro il cosiddetto decreto Cutro che riporterà nella clandestinità migliaia di lavoratori migranti; Per la detassazione delle pensioni in linea con gli altri paesi europei e le pensioni minime a 1000 (mille) euro

Si allega Comunicazione

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